I Re Magi nella storia

Re-magi

I Magi sono realmente vissuti o no? L’Evangelista Matteo racconta che Gesù nacque a Betlemme, al tempo del re Erode e che alcuni Magi giunsero da Oriente cercando il re dei Giudei per adorarlo e offrigli oro, incenso e mirra. Una stella li precedeva. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, fecero ritorno per un’altra via. Matteo non è l’unico che parla dei Magi, vi sono i vangeli apocrifi, cioè non riconosciuti dalla Chiesa che ne parlano in modo analogo. Arrivano i re Magi a Betlemme indirizzati da Erode, portando i loro doni al seguito di una stella, scatenano l’invidia di Erode che ordina l’uccisione dei bambini. Nel Libro della Caverna dei Tesori, uno scritto siriaco che raccoglie leggende, si racconta appunto dei Magi. Si dice che erano tre, re e figli di re, e che scrutando le stelle appresero che il Messia stava per nascere in terra di Giudea. Si dice che l’origine di questi Magi era la Caldea. Il termine Caldei sembra significhi: “conoscitori delle stelle”, erano comunque famosi per lo studio dell’astronomia. Il Vangelo Arabo dell’Infanzia su Gesù fa riferimento ai Magi, cui Maria dona una fascia, i Magi sarebbero stati tre fratelli; Melchiorre che regnava sui Persiani, Baldassarre che governava sugli Indiani e Gaspare che dominava gli Arabi. I loro tre doni consistevano in oro (dono per i re), incenso (per le adorazioni sull’altare, quindi Gesù è anche sacerdote), mirra (considerato un balsamo per i defunti, perciò prefigurazione della sua morte). La stella cometa sarebbe un equivoco. Tutta la storia nasce da un quadro di Giotto del 1301 alla Cappella degli Scrovegni; il pittore, accanto alla Natività, dipinse l’Epifania e inserì una cometa, probabilmente perché nel 1301 a dicembre, apparve in cielo la famosa cometa di Halley. Il fenomeno luminoso, di cui fanno riferimento i testi, sarebbe la tripla congiunzione di Giove e Saturno e Marte il 13 novembre del 7 a.C., nella costellazione dei Pesci, che si verificò per tre volte, e che gli astronomi caldei conoscevano, lo avevano previsto sin dall’anno precedente. Astrologicamente questo transito spesso coincide con un periodo in cui avverrà qualche doloroso sforzo, che inizierà poi col tempo a portare i frutti. Il primo simbolo legato a Gesù fu quello del pesce, legato al suo nome in greco, ma potrebbe pure indicare che era nato sotto al segno dei Pesci. A questo punto occorre rimarcare anche la presenza assidua del numero tre. Il numero 3 rappresenta il numero perfetto, il numero sacro per eccellenza, Dio è definito Uno e Trino (Padre, ma anche Figlio e Spirito Santo). Nell’Induismo le divinità sono raffigurate con la Trimurti (Brahma, Siva e Visnù); per gli antichi Romani la Triade capitolina era composta da Giove, Giunone e Minerva. Il numero 3 è abbinato alla figura del triangolo equilatero, simbolo di armonia, di proporzione, di perfezione. Molte antiche cerimonie si fondano su gesti ripetuti tre volte. I Magi sono un po’ fiabeschi, a tal punto che lo sono pure le loro reliquie. Fonti certe non ci sono. Si racconta che alla loro morte furono seppelliti, in un’unica tomba, in Persia, successivamente l’imperatrice Elena, madre di Costantino, trovati i loro corpi li avrebbe fatti trasportare a Costantinopoli, da qui passarono a Milano dall’allora Vescovo Eustorgio, dove tutt’oggi nella basilica a lui dedicata esiste un sarcofago chiamato “Arca dei Magi”. Nel 1162 il Barbarossa, entrato a Milano, si impossessò delle reliquie che furono trasportate a Colonia in Germania, dove oggi si trovano nella cattedrale di questa città. Quella delle reliquie dei Magi è anche una delle cause legali più lunghe della storia: oltre 740 anni! I Milanesi rivolevano le presunte salme dei Magi trafugate dai tedeschi, intervennero ben tre papi per sanare la controversia e pure San Carlo Borromeo e il re di Spagna Filippo II. Piccoli ossicini    arrivarono a Milano solo nel 1904. Milano ricorda l’adorazione dei Magi, con un corteo di figuranti che da piazza Duomo arriva a Sant’Eustorgio portando i doni alla Natività. Questa manifestazione è attestata almeno dal Medioevo ed è uno degli eventi più amati dai milanesi, che vi assistono disponendosi lungo tutto il percorso.

immagine: Adorazione dei Magi, sant’Apollinare Nuovo, Ravenna

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 05/01/2015