L’ERESIA EIL GRAAL

1-esclarmonde-foix Carlo Magno era affascinato da ogni tipo di reliquia e in particolare dal Graal, ritenendolo capace di dare veggenza, la coppa passò poi ai sovrani germanici, agli Ottoni, sino a Federico II, cioè agli Imperatori del Sacro Romano Impero. Federico II voleva il Santo Calice, lo aveva cercato per anni, forse lo custodiva a Castel del Monte in Puglia o forse il Graal era ritornato in territorio francese, fra i “puri”, cioè i catari. La Chiesa cattolica, dopo l’adozione del “privilegio di Ottone” nel 926, con il quale l’imperatore si impegnava a riconoscere l’autorità del Papa, ma si riservava il diritto di approvarne l’elezione, si allontanò sempre più dalla spiritualità. L’ingerenza del potere imperiale era impressionante, l’Imperatore aveva il potere di nominare i vescovi, e di metterli a capo delle città (così alla morte dei vescovi-conti, il feudo tornava di proprietà imperiale). I vescovi, o una parte di essi, inizialmente figure di spicco della spiritualità ecclesiastica, si erano così trasformati in figure politiche. Inoltre, le posizioni all’interno della Chiesa erano molto ambite dalle famiglie nobili, che alla vita ecclesiastica destinavano i secondogeniti o comunque uno dei figli. Questa situazione causò la corruzione dei costumi religiosi: molto diffusa era la simonia (la vendita delle cariche sacre al miglior offerente) e il concubinato. Per questo erano nati nuovi gruppi religiosi, alcuni interni alla Chiesa stessa e perciò tollerati, altri invece sconfinati presto nell’eresia. Fra questi ultimi, c’era la setta dei catari diffusa in Francia e nei territori del Nord Italia, in particolare a Concorezzo, dove sorse la sede della maggiore Chiesa catara europea. La dottrina dei catari si fondava sul dualismo fra Bene e Male come motore del mondo. Due principi che sono a fondamento della creazione di terra e cielo: uno cattivo, ed è quello che ha creato il mondo, l’altro buono. Questo significava, in sintesi, che i catari consideravano la materia come creazione del “Dio cattivo” e perciò rifiutavano i piaceri della carne; erano anche vegetariani ante litteram, sia pure per motivi religiosi. Il loro credo, non riconoscendo l’incarnazione di Gesù, né la sua divinità, sfociò immediatamente nell’eresia, e per questo furono duramente contrastati e perseguitati. Esclarmonda de Foix (dopo 1151-1215), era una figura di primo piano nel catarismo francese del XIII secolo. Il nome Esclarmonda significa “Luce del mondo”, rimasta vedova nel 1200, successivamente, si rivolse alla Chiesa catara. Si stabilì a Pamierse fu protagonista nella ricostruzione della fortezza di Montségur, qualificato come tempio solare o castello del Graal, ancora oggi attira numerosi appassionati di esoterismo da tutto il mondo. Esclarmonda partecipò, nel 1207, agli ultimi contraddittori fra i catari e la Chiesa cattolica, rappresentata da San Domenico, l’anno seguente papa Innocenzo III, decretò la crociata contro glialbigesie contro i catari. Il Graal aveva fallito ancora, i catari erano vicini come idee anche ai templari e ai fedeli d’amore, ai trovatori, alle corti che si idealizzavano sulle storie del ciclo arturiano, ma il loro ideale “puro”era avversato dalla Chiesa cattolica. Esclarmonda aprì numerosi ospedali e scuole dove veniva impartito l’insegnamento cataro, questo attivismo le valse l’appellativo di grande Esclarmonda. La sua leggenda racconta:“Al castello di Montségur, i catari conservavano il Santo Graal. Montségur era minacciato, le armate di Lucifero lo assediavano, volevano il Graal. Discese dal cielo una colomba bianca che, col suo becco, fendette in due il monte e il castello. Esclarmonda, la Guardiana del Graal, gettò all’interno della montagna il Graal e la montagna si racchiuse, sul Graal. Quando i demoni entrarono nella fortezza, era troppo tardi. Furiosi, fecero perire con il fuoco tutti i puri, si salvò solo Esclarmonda che si mutò in una bianca colomba e volò via verso le montagne dell’Asia”. Certo che la leggenda va un bel po’ scremata, forse le armate di Lucifero non erano altro che i crociati, ed Esclarmonda sarà fuggita per portare in salvo il Graal e dove? (4 continua)

immagine. Esclarmonda

articolo già pubblicato sul quotidiano “La voce di Romagna” il giorno18/04/2016