Una mania per Guidarello

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La celebre statua di Guidarello Guidarelli, opera cinquecentesca dello scultore Tullio Lombardo si trova al Museo d’Arte della città di Ravenna. La lastra tombale è divenuta negli anni oggetto di interesse internazionale e di culto, di devozione maniacale, in sé come manufatto non è speciale, un’armatura di marmo con le braccia  incrociate, la spada sul petto, e il volto non è bello, come dicono, è una maschera funebre, inoltre non è neanche sicuro l’autore, qualcuno dice che è una copia ottocentesca, tra cui esperti famosi. Guidarello nacque tra il 1450 e il 1460 a Ravenna, al tempo sotto il dominio di Venezia, da una famiglia di Firenze, il padre era un notaio. Venne nominato cavaliere molto giovane dall’Imperatore Federico III. Guidarello si sposa con Benedetta del Sale, che proviene da una nobile famiglia ravennate. Combatte alternativamente sotto l’egida del Papa o della Serenissima.     Poi, tornato al soldo della Chiesa, riceve la nomina a capitano dal duca Valentino, al secolo Cesare Borgia, ex Cardinale, figlio del Papa e guerrafondaio. Guidarello si trasferisce a Imola, cittadina romagnola, da dove parte la conquista della Romagna da parte del Valentino. Sarà poi la volta di Forlì, di Cesena, Rimini e Pesaro… tutte queste città cadranno ai piedi di Cesare Borgia. Durante tutto il periodo della guerra, Guidarello oltre che condottiero al servizio del Valentino, e quindi del Papa, si prestò al ruolo di informatore (spia) per la Serenissima. Verso la fine del 1500, dopo aver informato i veneziani sui movimenti dell’esercito papalino in Romagna, compie una delle sue ultime azioni: alla testa di un gruppo di arcieri attacca con successo Faenza. Marzo 1501, siamo ad Imola, città presa due anni prima dal Borgia.La cittadina ha ospiti illustri, vi è Niccolò Macchiavelli, inviato dai fiorentini in missione diplomatica. Vi è Leonardo da Vinci, chiamato dal Valentino per i lavori di consolidamento della Rocca. Con l’assedio e la conquista del fortilizio imolese di Caterina Sforza da parte del Borgia si erano avuti molti danni    provocati dal suo stesso esercito. Leonardo si interessò al problema e fece alcuni disegni inerenti alla sistemazione della Rocca. Fu in questo frangente che Leonardo disegnò la mappa di Imola. Imola è l’unica città al mondo ad avere la pianta disegnata da Leonardo da Vinci, è conservata nelle collezioni reali a Windsor, ed è di proprietà della Regina Elisabetta II. Valentino, trasforma Imola in una specie di caserma e per distrarre i suoi soldati organizza sfarzose feste da ballo. Guidarello prestò ad un certo Virgilio Romano, una camicia lavorata in oro per una festa in maschera, il Romano non volle restituirla, nacque una lite ed alla fine Guidarello fu colpito a tradimento dalla spada del rivale. E così per una festa, per una camicia, il nostro condottiero ed anche spia, perse la vita ed acquistò la fama. Dapprima si trattò di scritti locali, poi intervennero storici illustri e famosi poeti, come Lord Byron, Gabriele D’annunzio, Anatole France ed altri. A questo interesse crescente, musei da tutto il mondo ne chiesero una copia. Nel 1935, il Guidarello venne inviato a Parigi per una Mostra, al ritorno la lastra del condottiero era tutta imbrattata, col chiaro tentativo di farne una copia, ciò portò alla decisione di non prestare mai più l’opera d’arte all’estero. La giustificazione del direttore dell’Accademia di Belle arti di Ravenna fu quella di dover ripulire la lastra, dalle tracce di rossetto lasciate dalle turiste, che lo avevano baciato appassionatamente. I giornalisti colorirono le parole del direttore, iniziando così la leggenda secondo la quale le donne che avrebbero baciato il Guidarello si sarebbero sposate entro l’anno, mentre le donne già sposate avrebbero partorito un figlio bello come il condottiero. Da allora la fama è sempre aumentata, lettere d’amore vengono spedite da ogni dove, a volte con denaro per acquistare mazzi di rose rosse da deporre sulla lastra. Nel 1971 è stato istituito un premio giornalistico assai noto col nome intitolato a Guidarello… mi raccomando oggi non si può più baciare il Guidarello!

immagine: Guidarello

 

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 06/10/2014