Gli Assassini e i Templari

assassin-s-creed-ezio-auditore-da-firenze-assassini-templari-desmond-miles-altair-ubisoft-ceo-yves-guillemot

Non molto tempo fa in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro dell’interno Alfano ha precisato che sarebbero almeno 50 gli italiani arruolati tra le fila dell’Isis (Stato islamico dell’Iraq e del Levante). Giovani che vengono reclutati e indottrinati spesso attraverso il Web, risiedono soprattutto nelle città del Nord, molti di loro sono italiani convertiti all’Islam da poco, ma ci sono anche figli di immigrati, di seconda generazione. Tutti sono attualmente tra Siria e Iraq, pronti ad immolarsi per la jihad (guerra santa). Si contano 12 terroristi legati alla Romagna, di cui 4 già morti in guerra, partiti per la Siria, provenivano dalle apparentemente placide nostre città: Imola, Ravenna, Cervia, Forlì. C’è chi se la prende con l’immigrazione, chi punta il dito sulla mancanza di controllo. Stefano Allievi, sociologo, esperto di Islam e docente universitario spiega: “Sono personalità irrisolte che usano qualunque ideologia per esaltarsi e dare un senso alla propria vita”. C’è chi dice che la storia si ripete, può essere ben vero, vi racconto una storia che risale attorno al 1200, che ha delle logiche assai simili. All’epoca i Templari avevano assimilato idee dell’ellenismo greco in rapporto con l’islam, nella Terrasanta. Erano venuti in contatto con la setta degli Assassini. Secondo alcuni storici quella degli Assassini non sarebbe altro che la frangia integralista degli ismaeliti, una sorta di  prefigurazione di Al Qaeda. Gli Assassini erano degli iniziati, avevano un’interpretazione simbolica del Corano e professavano una spiritualità neoplatonica, sconosciuta al resto dell’Islam. Erano dei musulmani eretici. Negavano la proprietà privata, poiché i beni della Terra dovevano essere goduti da tutti. Inoltre, consideravano demoniaca sia l’adorazione della pietra sacra che si trova alla Mecca, sia il culto di qualsiasi santo, compreso il profeta Maometto. Erano terroristi ante litteram, qualcuno li chiama rivoluzionari, che è la stessa cosa, sono sinonimi nel vocabolario. Perpetravano l’assassinio politico come strumento di lotta, uccidevano i tiranni, ma come sempre era un pensiero loro. Abbiamo assistito ultimamente all’uccisione di dittatori, le persone esultano, bruciano e spaccano tutte le raffigurazioni del despota e poi la situazione è peggio di prima e gli stessi belligeranti, che hanno causato la distruzione dell’autocrate, lo rimpiangono … c’est la vie. Gli Assassini erano reclutati fra i giovani, venivano indottrinati dal Veglio della montagna, che era il loro capo e possedeva le chiavi del Paradiso in cui poteva accedere il kamikaze. Il Veglio aveva, fra due montagne, palazzi dipinti d’oro in un bellissimo giardino con frutti, fiori e bestie e uccelli provenienti da tutto il mondo; qui scorrevano fiumi di acqua e di vino, qui ballavano, suonavano e cantavano i più bei fanciulli e fanciulle e donne, belle e misteriose solo per gli Assassini. Il Vecchio della montagna aveva una sua corte di giovani adepti, li nutriva a oppio e poi quando erano intontiti li portava nel giardino e loro credevano di essere in Paradiso. I giovani poi anelavano al ritorno in quel luogo e il Veglio, in cambio, richiedeva un lavoretto … un omicidio, una strage. Che Vecchio subdolo e, pare sia proprio esistito, sembra che sia Marco Polo che Federico II lo abbiano visitato e siano stati ricevuti con grandi onori. Sugli Assassini gira in Internet un gioco, si chiama: Assassin’s Creed, è un videogioco che va per la maggiore, in cui si ipotizza la setta degli Assassini, in una guerra segreta contro i Templari lungo i secoli della storia sino ad oggi. I Templari si sforzano per soggiogare l’umanità, gli Assassini lottano per garantire la sopravvivenza del libero arbitrio. All’indomani degli atti terroristici che hanno colpito il cuore dell’Europa è facile provare odio con la manovalanza, ma è legittimo chiedere a gran voce che il pericolo venga estirpato alla radice e sappiamo bene che tutto nasce là dove combattevano un tempo i Templari, con le nazioni che appoggiano o l’una o l’altra parte probabilmente per validi fini economici … panem et circenses  vale sempre.

immagine: dal videogioco Assassin’s Creed

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 23/11/2015