Un borgo conteso tra tutte le città di Romagna

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Era una giornata di agosto, le quattro del pomeriggio, eravamo in moto, accaldati e sudati, dovevamo immetterci sulla E 45, senza averne alcuna voglia. Mi piace girare in moto, andando piano ed osservando  bene il paesaggio, fu così che vidi il cartello stradale di Monteleone, già il nome mi incuriosiva, e lassù in alto si scorgeva un paese tipicamente medievale. Monteleone ha il riconoscimento della Bandiera arancione, marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano, con la motivazione: “Piccolo borgo, ben conservato, abitato ed armonico. Buona è inoltre la cura del verde e dell’arredo urbano”. Il paese è posto su di un colle, è costituito dal castello, sopravanzato da un piccolo giardino pensile, e da alcuni edifici risalenti ad epoche diverse. Si accede all’abitato, attraverso due strette porte ad arco.
L’ intero borgo è minuscolo, una bellezza racchiusa in un pugno, da porta a porta dista poco più di 100 metri. Il borgo attorno al Mille era possedimento della Chiesa ravennate, per anni fu conteso
fra la Chiesa e il Comune di Rimini. La rocca venne realizzata dal Comune di Rimini. Nel 1335 subentrarono i Malatesta, poi la rocca fu conquistata da Francesco degli Ordelaffi signore di Forlì, quindi ceduta ai Montefeltro, per tornare sotto il controllo della Santa Sede, successivamente nel 1433 ancora ai Malatesta e infine ritornata alla Chiesa di Ravenna venne infeudata alla famiglia dei Roverella di Cesena che la detennero fino al 1745. A questo periodo  risale la trasformazione da castello a dimora estiva, demolendo le case più addossate al palazzo e ricavandone al loro posto il giardino pensile. Nel 1748 per mancanza di prole maschile, il feudo giunse per via dotale al conte Ignazio Guiccioli di Ravenna. In quegli anni vi soggiornò anche George Byron, amante di Teresa Gamba, moglie del Guiccioli. Il conte anziano, libertino e già vedovo due volte, sposò Teresa: giovanissima e bellissima. Teresa concesse, giustamente, le sue grazie al poeta inglese. Si erano incontrati a Venezia e si erano innamorati. La famiglia Guiccioli, detenne il castello fino al 1960, anno in cui fu venduto agli attuali proprietari: i conti Volpe, che hanno trasformato il castello e alcuni casali in agriturismo. In estate, a Monteleone e in altri borghi di questa zona, si svolge “Borgo Sonoro”, ciclo di incontri musicali/culturali/gastronomici.

immagine: Monteleone

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 31/08/2015