MADONNE, MISTERI E FANTASMI A MONTEFIORE

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Quella di Montefiore è una delle rocche più imponenti del  riminese. La si nota da lontano, come una sentinella armata di lancia, protegge il piccolo borgo che le sorge attorno. Capolavoro dell’architettura malatestiana, venne costruita nel Trecento, e successivamente trasformata ed adattata alle diverse esigenze. Si dice che la sua costruzione sia stata iniziata da Malatesta “Guastafamiglia”, il figlio di Pandolfo I Malatesta, chiamato così perché “guastava” le famiglie, condannando a morte, per ragion di stato, molte persone. Dopo una salita un poco tortuosa si arriva al paese ancorato in cima al colle col suo maestoso castello, si sale poi per ripide scarpate per accedere alla rocca, oggi restaurata e visitabile. Un po’di “fiatone” per essere ripagati da una vista mozzafiato, un panorama che abbraccia a tuttotondo la Romagna intera, partendo da Ravenna l’occhio arriva sino all’inquietante profilo del monte Conero. Fa quasi paura vedere sulla destra emergere il massiccio Conero, il quale sembra schiacciare le dolci colline riminesi. Montefiore è inserito fra i 100 borghi più belli d’Italia e come ogni castello che si rispetti ha il suo fantasma. Il fantasma è quello di Costanza Malatesta. Alcuni sostengono che Costanza fosse la madre di Azzurrina, la bimba morta misteriosamente nel castello di Montebello, altri sostengono che Costanza fosse l’unica figlia di Maltesta l’Ungaro. Costanza andò sposa giovanissima, rimase ben presto vedova. Ritornò alla rocca di Montefiore con una ricca dote, dandosi alla pazza gioia assieme a numerosi amanti. Questo fatto provocò le ire dello zio Galeotto, che ordinò ad un sicario,  di ucciderla, ma sei anni dopo Costanza risultava ancora viva, forse fu per questo che si iniziò a parlare del suo fantasma, avvistandolo nella rocca. Oltre al fantasma Montefiore ha un altro mistero, sembra che nelle mura del maniero sia nascosto il tesoro di Sismondo Malatesta, celato in fretta e furia  perché Sismondo era attaccato dal nemico. Il tesoro non è mai stato ritrovato ma nel 1952 , nonostante il parafulmine, la torre del campanile fu colpita da vari fulmini, questo ha fatto pensare che i fulmini fossero attirati da materiale metallico, forse le monete della fortuna  del Malatesta? Panorama impagabile, fantasma, tesoro…che altro c’è? Una spiritualità ancestrale, profonda, caratterizza non solo Montefiore ma tutto questo territorio che si trova ai bordi della Romagna, quasi un limbo dantesco. Qui sono disseminati numerosi santuari, da sempre meta di fedeli, a Montefiore vi è il  santuario della Madonna di Bonora a cui giungono pellegrini provenienti da tutta  Italia. Un poco più il là, solo qualche chilometro più a valle, un altro straordinario santuario, quello della Madonna di Carbognano, assolutamente da vedere, è forse l’unica raffigurazione, se escludiamo la statuaria, di una Madonna che indossa gli orecchini.

 

 

immagine: Montefiore Conca

 articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna”