MAZAPEGUL IL FOLLETTO DI ROMAGNA

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Anche gli scienziati lo dicono, il sole, l’estate accendono il desiderio e quindi: tempo d’estate, tempo di probabili corna. Così vi parlerò di Mazapegul. Uno dei più singolari personaggi della tradizione romagnola, un folletto con uno strano berretto rosso, dispettoso e causa di pesi allo stomaco. Si diceva  al tempo dei nonni… non ho dormito bene, un peso allo stomaco, come una pietra, sarà stato Mazapegul? Tante sono le favole legate all’ inquietante Mazapegul, una delle più  divertenti è la storia di una ragazza, la quale ricambiando l’amore notturno del folletto, ebbe da lui molti servigi come una casa perfettamente linda, candidi bucati e dolci fragranti. Invaghita da tanta generosità, la giovane donna espresse il desiderio di vedere la faccia del suo amante e, nonostante i dinieghi  di Mazapegul, lo costrinse a mostrarsi, ma all’orribile visione del suo amato, la ragazza morì di schianto. Si tratta di una popolare versione della favola di “Amore e Psiche” che ci attesta come, dietro al folklore,  esista una rete di intrecci psicologici e antropologici. Ma cosa c’entra Mazapegul con le corna? Come vi ho già scritto il folletto a che fare con  impulsi erotici. Chi poteva essere la ragazza? Nelle famiglie patriarcali di qualche decennio fa, la vita familiare era promiscua, spesso vi era anche il garzone, di solito un giovanotto. Capitava quindi qualche amore, così come oggi accade in ufficio. Lo stretto contatto fa sì di piacersi. Rinunciare? No, i nostri nonni avevano molto buon senso, sì all’amore mai rinunciare o disfare una famiglia. Una trentina d’anni fa, al mio paese, un marito tornò a casa prima dal bar e trovò qualcuno al suo posto nel letto, vide solo un’ombra che fuggiva indistinta, la moglie gli disse, che si era sbagliato, che non c’era nessuno, negò talmente tanto che alla fine il marito cedette. Sembra, che anche se ti trovano sul fatto, durante l’amplesso, occorra negare, negare anche l’evidenza, perché si crede sempre quel che si vuol credere e non ciò che fa male. Comunque il marito soleva dire agli amici al bar, mentre giocava a briscola: ”Però questo Mazapegul è un peso allo stomaco che vi auguro di non dover sentire mai”.

 

immagine: Incubo di Johann Heinrich Fussli

 articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna”