LORENZO MONACO E GLI UFO

Natività Lorenzo Monaco

Anni fa visitando le Gallerie dell’Accademia a Firenze, ero entrata solo per vedere i Prigioni, ovvero le statue  eseguite per la tomba di Giulio II, e il David di Michelangelo, rimasi a bocca aperta nel vedere il tripudio di colori e bellezza delle tavole pittoriche che andavano dallo stile giottesco al primo Rinascimento, molte in Gotico  Internazionale, stile decorativo, chiamato anche fiorito o cortese. Il pittore Gherardo Starnina, tramite un viaggio a Valencia nel 1380, si aggiornò alle novità internazionali, quando tornò a Firenze influenzò alcuni pittori tra cui Pietro di Giovanni, conosciuto ai più come Lorenzo Monaco (1370/1425). Quest’ultimo, sia pittore che miniatore, prese i voti divenendo frate camaldolese. Lorenzo fa parte di quel gruppo di religiosi che si dedicarono all’arte, insieme al Beato Angelico, Fra’ Bartolomeo e Filippo Lippi, acquistandone fama. Lorenzo nacque, probabilmente a Siena, ma fu fiorentino per cultura, suo maestro fu Agnolo Gaddi. Elaborò uno stile elegante, sontuoso di ori e ricco di colori brillanti, con figure allungate e raffinate, le vesti con sofisticati e irrealistici panneggi. Fu l’ultimo esponente importante dello stile giottesco, prima della rivoluzione rinascimentale di Masaccio e del Beato Angelico, frate camaldolese pure quest’ultimo, e suo allievo, che oscurerà un poco il prestigio del maestro. Le opere di Lorenzo Monaco, sono tra le immagini più belle dell’arte medievale europea, trattano temi cristiani tradizionali e le forme tardo/gotiche sono eleganti e soffuse di ardente devozione religiosa. I primi quadri e miniature, del 1390, tendono al giottesco, nella maturità è evidente lo stile Internazionale, mentre nelle opere finali, si può riconoscere un iniziale Rinascimento. Al MAR di Ravenna si conserva una tavola di Lorenzo Monaco: “Crocifissione di Cristo con San Lorenzo” (1400/1415). Gran parte delle opere della collezione del Museo ravennate proviene dal Monastero dei Camaldolesi, oggi Biblioteca Classense, tramite le soppressioni napoleoniche, forse è per questo che l’importante tavola si trova a Ravenna, in fin dei conti Lorenzo Monaco era un frate camaldolese. Al MAR è custodita pure l’immagine del fondatore dei camaldolesi: San Romualdo, dipinta dal Guercino, dove il Santo tutto vestito di bianco, è inginocchiato e prega a braccia aperte, con gli occhi rovesciati in alto, alle sue spalle un angelo picchia con un bastone un diavolo che lo sta tentando, sullo sfondo uno scorcio di cielo con nubi. Nella tavola di Lorenzo Monaco, Cristo ha il corpo sinuoso e sofferente mentre la Maddalena col manto rosso e i lunghi capelli ondulati e biondi, gli bacia i piedi martoriati, a sinistra le pie donne, di cui una veste un mantello giallo acceso, sorreggono la Madre affranta. A destra San Lorenzo in blu e arancio col vessillo crociato, simbolo di martirio e San Giovanni in una veste riccamente panneggiata, di colore arancio cangiante; sullo sfondo improbabili rocce e angioletti, il tutto dà luogo ad un dolore sommesso e contemplativo, cui la bellezza del creato lenisce la pena. Un aneddoto curioso e bizzarro per un’opera di Lorenzo Monaco, qualche anno fa, in una trasmissione televisiva, in un ennesimo programma sulla ricerca, della presenza di Ufo e di alieni nell’arte, venne proposta, come prova, anche la Natività di Lorenzo Monaco (1409), conservata al Metropolitan Museum di New York. Sopra la Madonna compare una nube circondata da raggi dorati, ammesso che sia un poco strana stilisticamente, come pure è bizzarro il volto di San Giuseppe che guarda in alto in maniera davvero insolita, in una posizione che non può esistere, mi sembra veramente un po’ poco per dimostrare la presenza di un’astronave in questa Natività. Eppure gli ufologi ribadiscono che vi è la scena dell’annuncio ai pastori, descritta nel Vangelo di Luca, ma in quel racconto della natività non si parla di nubi luminose, da dove deriva allora questo particolare? La risposta è molto semplice, della nube luminosa si parla nei Vangeli apocrifi e gli artisti prendevano spunto molto spesso da questi Vangeli, basti pensare che la stessa presenza del bue e dell’asino non è narrata nei Vangeli canonici.

immagine: Natività di Lorenzo Monaco

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 09/01/2017