“Hai visto la Ghilana?”. Ma chi era costei?

cimi26

Congratulazioni! Ti è andata bene! Hai visto la Ghilana? Questa frase popolare era detta un tempo, a Faenza, per complimentarsi con la persona a cui un particolare evento era andato a buon fine. Chi era la Ghilana? Era un animale, una cosa o una persona? Il vederla portava fortuna, il non incontrarla recava sventura. Nel 1500 Cesare Borgia tentò di occupare Faenza, la città resistette sei mesi prima di crollare. Francesco Guicciardini uno storico dell’epoca scrive dell’eroica resistenza della piccola città, che aveva a capo un fanciullo (Astorre III Manfredi) e di come il Valentino bollisse dalla rabbia per non riuscire nella conquista. Astorre venne poi fatto prigioniero e inviato a Roma sotto la tutela di papa Alessandro VI, padre del Borgia, tutela infima in quanto venne ucciso neppure diciassettenne. Il Borgia si era accampato appena fuori le mura, vicino al convento dell’Osservanza, dove sorgeva, oggi è il cimitero della città, la chiesa affidata ai frati minori osservanti, dedicata a San Girolamo. Del Santo custodiva una scultura lignea  addirittura di Donatello, oggi è conservata presso la Pinacoteca. Questo luogo era chiamato, sembra anche tutt’ora, orto della Ghilana. Si narra che, proprio in quel posto abitasse una contessa di nome, appunto, Ghilana. Svelato il mistero, la Ghilana era una donna nobile, bellissima e biondissima, dal fascino sottile che donava fortuna a chi la conquistava e sventura a chi a lei non piaceva. Ottenere il suo dono malefico o benefico era legato, non a particolari virtù, ma alla capacità di vederla o non vederla. Ghilana usciva dalla sua dimora solo nella terza notte di plenilunio; allora forse si poteva anche avvistarla. A chi la  scorgeva, essa portava la buona sorte; chi non riusciva a incontrarla portava sfortuna. Pare, che il Valentino, avesse cercato in tutti i modi di vedere Ghilana, sino ad innamorarsi di lei, ma non vi riuscì e sappiamo bene che il Borgia andò a finire molto male. Favorito dal papa, nella presa dell’Italia, alla morte del pontefice perderà tutte le conquiste ed anche la vita. L’etimologia di Ghilana indica luoghi paludosi, come lo fu per il Valentino che rimase impaludato nella conquista di Faenza per mesi, ma esiste anche un luogo chiamato Ghilane, è un’oasi tunisina dove sgorga acqua calda. Ghilana, un nome ambivalente come lo era la contessa che poteva essere magica o malefica.

immagine: Cimitero dell’Osservanza di Faenza

articolo già  pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno  04/05/2015