Le donne dell’ Impero

ValentinianoIII

La storia di Ravenna splende di figure femminili. Mi piace raccontarvi di due donne meno conosciute ma dalla storia affascinante che con le loro “mosse politiche” hanno causato le due invasioni barbariche più  famose: quella di Attila con gli Unni, e quella di Genserico coi Vandali. Sono donne della famiglia imperiale: Eudossia ed Onoria.  Onoria (417/455) nasce a Ravenna, è figlia di Galla Placidia e sorella di Valentiniano III imperatore romano d’occidente. Nella primavera del 450 inviò ad Attila una richiesta d’aiuto, insieme al proprio anello col sigillo imperiale. L’invio dell’anello celava ovviamente un‘offerta di matrimonio. Onoria era stata segregata in convento dopo la scoperta della sua relazione con un ciambellano di corte, il ragazzo era stato mandato a morte  e Onoria in monastero. Onoria  doveva essere certamente adirata col fratello ed avercela col mondo intero, nella sua mente già si vedeva regina  dei Barbari, come un tempo lo era stata la madre. Attila è presentato nella saga dei Nibelunghi come un eroe mentre è il flagello di Dio per i Romani, nacque nel Caucaso intorno all‘anno 406. Orfano di padre fin da bambino, secondo il costume unno imparò ad andare a cavallo prima ancora di camminare. Sembra che Attila abbia soggiornato da ragazzo a Ravenna, come ostaggio, sino ai vent’anni, qui imparò il latino e il disprezzo  per il clima decadente dell’impero, lui era forse crudele ma mai viscido ( Valentiniano III ad esempio uccise a tradimento il generale Ezio che gli aveva salvato il trono). Onoria era una bambina al tempo ma forse le sarà rimasto impresso la forza indomita dell’Unno che piaceva alle donne: alcuni raccontano che ebbe numerose  mogli e amanti e più di cento figli. Ma torniamo all’anello ricevuto da Attila da parte di Onoria, Attila accettò subitamente, offrendo molto oro in cambio della dote della sposa, che quantificava in territori molto vasti: la Germania, la Gallia, la Spagna e la Pannonia. Immaginatevi l’astio di Valentiniano III, che fu calmato un poco dalla madre Galla Placidia, avrebbe voluto strozzare Onoria, si limitò ad inviare un messaggio ad Attila, in cui disconosceva assolutamente la legittimità della presunta proposta matrimoniale. Attila, per nulla persuaso, inviò un’ambasciata a Ravenna per affermare che Onoria non aveva alcuna colpa, che la proposta era valida dal punto di vista legale e che sarebbe venuto per esigere ciò che era un suo diritto. Infatti con le sue orde discese in Italia dove fu fermato dal Papa Leone I. L’altra figura è Eudossia (422/493) moglie di Valentiniano III e perciò cognata di Onoria. Valentiniano III non è ricordato come un grande imperatore, sembra fosse po’ imbelle, forse era stato troppo all’ombra della madre Galla Placidia, fu ucciso a tradimento come era solito fare lui. Il mandante e pretendente al trono imperiale, Petronio Massimo, impedì ad Eudossia di portare il lutto per il marito obbligandola subitamente di sposarlo, non perché innamorato di Eudossia, ma per avere più chance per il trono. Eudossia se la legò ad un dito e chiese aiuto ad un altro barbaro: Genserico re dei Vandali. Genserico pare avesse avuto la promessa da parte di Valentiniano III di un’unione fra i loro figli, quindi non tollerava Petronio Massimo come imperatore. Genserico accettò  l’invito di Eudossia e arrivò a Roma  con il suo esercito. Sebbene la storia parli di un violento saccheggio da parte dei vandali (da cui la parola vandalismo), in realtà con Genserico non vi furono né eccidi, né incendi e rispettarono le chiese cristiane, ma saccheggiarono tutte le cose di valore. Dopo quattordici giorni di razzie, i Vandali ripartirono portando con loro Eudossia, con le figlie Eudocia e Placidia. Eudocia divenne sposa del figlio di Genserico, ma appena le fu possibile fuggì a Costantinopoli. Petronio Massimo tentò di  fuggire  ma fu preso, ucciso e buttato nel Tevere. Beh mi sembra sufficiente due dei saccheggi più famosi per barbarie, causati da donne “romagnole”, come dire non fateci arrabbiare altrimenti…

immagine: Medaglione con Galla Placidia, Onoria e Valentiniano III

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 19/01/2015