PENNABILLI E IL TIBET

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Dal 29 gennaio al 28 febbraio al Museo della città di Rimini, sarà visibile la Mostra,Un trono tra le nuvole,rassegna che intende raccontare la storia moderna del Tibet,questa esposizione, che non ho ancora visto, mi ha ispirato una delle mie solite idee pazzesche. Chi mi segue e mi legge, su queste pagine, sa che io mi arrampico sugli specchi, pur di trovare cose meravigliose per la nostra bella Romagna. Propongo sovente ipotesi azzardate, ma che “tengono”. L’ipotesi è una supposizione, un ragionamento congetturale avanzato in mancanza di dati certi, l’ipotesi può essere attendibile, ma anche improbabile o assurda, ma è comunque utile per il ricercatore che dovrà sforzarsi sia per ritenerla vera o all’opposto falsa. Sicuramente, siete a conoscenza, che si sta cercando un po’ ovunque il futuro Dalai Lama, il 15°… potrebbe essere possibile che il nuovo Dalai Lama, si trovi in Romagna? Prima di scoppiare a ridere, leggete ciò che vi scrivo. Sua Santità il Dalai Lama 14°, se la ride sotto i baffi, scherzando, con chi ansiosamente, gli chiede di designare la reincarnazione del Buddha, dicendo che forse sarà una donna, oppure un cinese o un occidentale. Il Dalai Lama guarda caso ha un’affezione speciale per l’Italia e per la Romagna e in particolare per Pennabilli. Questo ridente paese, un tempo chiamato Penna e Billi, oggi diventati un unico abitato detto Pennabilli, probabilmente era un importante centro mistico del popolo celtico. Billi è una parola che significa albero sacro, mentre Penna deriva dal Dio Penn o Pennin, antica divinità celtica. Letteralmente penn, significa, cima osommità , da cui proviene anche il toponimo per la Catena degli Appennini. Non lontano da Penna, c’è il Balzo, quest’ultimo, è un salto nel vuoto e per i Celti era sacro, se non c’è il Balzo, non è un luogo celta. Il Balzo era una prova iniziatica o forse un luogo di Giustizia Divina, dove si facevano anche dei sacrifici. Oggi in questo posto così ricco di misticità, si trova una campana tibetana, a memoria di una visita del Dalai Lama 14°. Pennabili è stretta da un forte legame con il Tibet, legato a padre Francesco Orazio della Penna, partito da Rimini per fondare una Missione cattolica, nella capitale tibetana, dove creò un ottimo rapporto con i monaci e la popolazione. Nel 1994, il Dalai Lama, fu onorato, con la cittadinanza riminese. Visitò Pennabilli per celebrare il 250º anniversario della morte del missionario Orazio della Penna, in quell’occasione scoprì una lapide sulla facciata della casa natale del frate e piantò un gelso. Nel 2005 si ebbe una seconda visita del Dalai Lama, durante la quale fu inaugurata una struttura metallica, posta sul colle che domina il paese, è composta da una campana a tre mulini di preghiera tibetani o manikorlo (liberamente azionabili dai visitatori). Ciascun mulino di preghiera presenta in rilievo il mantra, Salve o Gioiello nel fiore di loto. Secondo la religione buddista ruotare un mulino di preghiera assume il significato di un’invocazione rivolta verso il cielo, proprio come il suono di una campana. Nel buddismo il fiore di loto rappresenta la natura del Buddha, quindi la supplica, potrebbe rappresentare il saluto alla reincarnazione del Buddha nel 15° Dalai Lama. Tornando al gelso, che fu piantato a seguito della visita del 14° Dalai Lama, nel giugno del 1994, fu chiamato il Gelso della Pace, divenendo poi il Gelso del Dalai Lama. Il gelso è chiamato anche moro, un piccolo salto e si passa al sicomoro, che è un albero di fico sempreverde, che ha le foglie quasi uguali a quelle del gelso. Il sicomoro può raggiungere una altezza di 10-15 mt. e vivere per parecchi secoli, lo si trovava spesso ai margini delle strade, ha i rami bassi ed è facile arrampicarcisi, forse fu per questo che uomo piccolo come Zaccheo poté facilmente salirvi per vedere Gesù lungo la via. Inoltre,l’albero del Bodhi, cioè l’albero sacro dei buddisti, sotto la cui ombra il Buddha raggiunse l’illuminazione, era un fico. Quindi il Gelso del Dalai Lama, piantato a Pennabilli, poteva ben significare che il Dalai Lama salendo su questo “gelso sacro”, come fece Zaccheo per vedere Gesù, poteva vedere il nuovo Buddha reincarnato, e se lo vedeva doveva essere vicino … quindi il 15° Dalai Lama potrebbe essere un cinese nato o vivente in territorio romagnolo.

immagine: Tibet

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 01/02/2016

UN OCEANO DI SAGGEZZA IN UN’UNICA PERSONA

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Il titolo di Dalai Lama è tratto da una combinazione di due parole che significano: Maestro (lama) e Oceano (dalai),ovvero un oceano di saggezza.Il Dalai Lama è venerato come manifestazione del Buddha della Misericordia. Quando un Dalai Lama muore, i Lama, i monaci più insigni, avviano le indagini atte a scoprire la sua reincarnazione, interpretando i presagi e i sogni. Una volta che la reincarnazione viene identificata, solitamente quando è ancora un bambino molto piccolo, viene consacrato novizio e intronizzato ufficialmente, dando inizio al suo percorso di studi. L’attuale Dalai Lama, il 14°, è Tenzin Gyatso, a causa dell’occupazione politica e militare del Tibet da parte della Cina, risiede nel nord dell’India. Tenzin Gyatso ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, nel 1989 per la resistenza non violenta contro la Cina. Ancora detentore della propria autorità religiosa, oltre a insegnare il Buddhismo in tutto il mondo, guadagnandosi stima e rispetto in buona parte dei Paesi esteri, sostiene energicamente i rifugiati tibetani, nella salvaguardia della loro cultura. Malgrado la figura del Dalai Lama sia secolare e rappresenti un caposaldo per tutta la cultura tibetana, la Cina ha deciso di arrogarsi il diritto di nominare in futuro le nuove reincarnazioni, che sono invece prerogativa dei soli monaci Lama e del Panchen Lama, il maestro della Conoscenza, figura importantissima del Buddismo, seconda solo al Dalai Lama. La tradizione buddista, ritiene che le incarnazioni abbiano origine dalle Menti Illuminate che, a loro volta, vengono dal comune intelletto umano. Fondamentale nel credo della rinascita è l’idea di una consapevolezza individuale, la rinascita riassume le esperienze del passato, l’energia primaria, nel reincarnato. Anche le reincarnazioni sono soggette al ciclo della nascita, decadenza, malattia e morte, ma si ritiene che le incarnazioni siano capaci di realizzare il loro destino prestabilito, compiendo la loro opera spirituale sulla Terra. Il primo bambino incarnato fu il principe Siddharta, il Buddha storico. Ogni bambino-Dalai Lama è stato scoperto grazie a un testamento profetico, una guida oracolare e l’osservazione di straordinarie qualità personali. Oggi, il riconoscimento del nuovo Dalai Lama è incasinatissimo, appunto per l’interferenza cinese, ed è comprensibile, tenere celata la figura del 15° Dalai Lama, per ovvi motivi di sicurezza.

immagine Dalai Lama

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno01/02/2016