Compagnia del cappelletto, buongustai? No, soldati

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Ho letto su un quotidiano che il piatto tipico del Natale in Emilia-Romagna sono i tortellini. Forse in Emilia sì, ma in Romagna, lo sanno bene anche i capponi, il giorno di Natale si mangiano i cappelletti in brodo. La prima grande differenza è che il tortellino ha la forma rotonda e schiacciata. Si narra che un cuoco abbia preso ispirazione dall’ombelico della dea Venere o da quello di una marchesina bolognese. I cappelletti invece hanno la forma di un cappello con la “testa grossa”, inoltre il ripieno, chiamato battuto o compenso non è a base di carne, come il tortellino, ma di formaggio; anche se sul ripieno c’è una specie di lotta fra azdore. Il primo documento ufficiale in cui compaiono i cappelletti, ovvero il Censimento Napoleonico del 1811, non viene inclusa la carne tra gli ingredienti del ripieno. I sostenitori del ripieno con la carne fanno riferimento a Pellegrino Artusi che, nella ricetta dei “Cappelletti all’uso di Romagna”,inserisce nel compenso la carne, ma l’Artusi pubblicò la sua opera oltre vent’anni dopo essersi trasferito in Toscana e forse qualcosa aveva dimenticato. Nel ‘500 sia Cristoforo da Messisbugo che Bartolomeo Scappi, famosi cuochi che scrissero trattati sul cibo, citano entrambi il cappelletto, vuoi per descriverne la forma che per prescriverne il “battuto” o “compenso”. Questa pasta tipica della Romagna è diffusa anche nel Reggiano, nelle Marche fra Pesaro e il Montefeltro, ci si contende un poco la provenienza. Da dove ha origine allora il cappelletto, a cosa si sarà ispirato il primo cuoco? Vi propongo un’ipotesi. Nel territorio di Pisa nel 1362 ebbe inizio l’avventura della Compagnia del Cappelletto. I mercenari assoldati da Firenze, causarono un grande scandalo. Niccolò da Urbino, Ugolino de’ Sabatini di Bologna, e Marcolfo de’ Rossi da Rimini, uomini di grande animo e seguito, pretesero dopo aver “battuto” i senesi doppio “compenso”, i fiorentini rifiutarono. A questo punto  Niccolò, Ugolino e Marcolfo misero il loro cappelletto, copricapo senza visiera ben bombato, sulla lancia, dicendo che chi voleva compenso doppio eseguisse il medesimo gesto. In poco tempo mille uomini misero il cappelletto sulla lancia. Si radunarono e crearono l’esercito che titolarono la  Compagnia del Cappelletto, la prima compagnia italiana. Irreale? Ricordatevi che il singolare della nostra pasta è cappelletti.

immagine: cappelletti in brodo

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 22/12/2014