IL CANE, L’UOMO E LE LEGGENDE

San Cristoforo come cinocefalo

La leggenda sul ponte Tiberio di Rimini è nota, Tiberio invocò il diavolo che lo aiutasse nella costruzione del ponte e fece un patto con lui, il diavolo avrebbe costruito il ponte ma in cambio si sarebbe preso l’anima del primo che lo attraversava. L’imperatore accettò, ma quando venne il momento Tiberio ordinò che per primo passasse  un cane. Così fu fatto e il diavolo, che aspettava la sua anima sull’altra sponda del ponte, rimase a bocca asciutta, pieno di rabbia Satana cercò di abbattere il ponte ma rimase scornato. Questa leggenda penso che la conosciate in tanti, però forse non sapete che lo stesso mito è legato ad altri ponti cosiddetti del diavolo, ponti che troviamo a Cividale, a Bobbio e a Lucca per esempio. Il ripetersi e il trasmettersi per lungo tempo di una leggenda, può essere fonte di ipotesi su credenze antiche e metaforicamente nascondere una realtà scomoda o indicibile per i tempi. Proviamo a dipanare la matassa partendo dalla simbologia del cane. In tutte le culture indoeuropee di età classica, sono presenti i Cinocefali, gli uomini/cane, popolazioni che vengono descritte da vari autori latini e greci con nomi diversi, collocate nei luoghi più remoti, come creature mostruose realmente esistenti. Affine ai Cinocefali è anche la divinità egizia di Anubi, in questo caso però, l’uomo/cane è tramite tra il mondo dei vivi e quello dei morti. San Cristoforo viene raffigurato in moltissime icone e affreschi bizantini con le fattezze di Cinocefalo, in un testo di epoca medioevale, molto diffuso, viene narrata la leggenda del Santo, che sarebbe stato proprio un Cinocefalo convertitosi al cristianesimo. San Cristoforo  presenta caratteri comuni sia al dio egizio (il Santo traghetta Gesù bambino, portandolo sulle spalle, da una riva all’altra di un fiume, così come Anubi traghetta le anime fra il regno dei vivi a quello dei morti) sia ai molteplici racconti di Cinocefali (talvolta San Cristoforo viene rappresentato come un gigante, attributo condiviso da diverse popolazioni di uomini/cane). La figura di San Cristoforo sarebbe, anche, un retaggio di culti pagani legati al moto astronomico di Sirio, stella appartenente alla costellazione del Cane Maggiore. La festa del Santo cade il 25 luglio e il riferimento astronomico riguarderebbe il periodo della canicola (o solleone) termine per indicare un periodo caldo ed afoso che parte dal 24 luglio arriva al 26 agosto, giorni in cui il sorgere e tramontare di Sirio coincidono con quelli del Sole. Altro Santo legato alla canicola è San Rocco, la cui festa è il 16 agosto, è un Santo molto popolare in Romagna, avrebbe soggiornato a Rimini, Forlì e Cesena. Protettore della peste, malattia dal quale guarì grazie a un cane che lo salvò dalla morte per fame, portandogli ogni giorno un tozzo di pane. Nel pensiero medievale, “ogni oggetto materiale era considerato come la figurazione di qualcosa che gli corrispondeva su un piano più elevato e che diventava così il suo simbolo”. Il simbolismo era universale, e il pensare era una continua scoperta di significati nascosti. Il simbolismo del cane è ambivalente, anticamente è impuro, col feudalesimo diventa un animale nobile, compagno del signore nella caccia, (pensandoci bene anche la caccia è ambigua).Nelle molte leggende, ci sono alcuni elementi fondamentali: il cane è uno psicopompo, vale a dire una guida delle anime, è collegato agli inferi, che custodisce o nei quali dimora ( Cerbero dei Greci o Anubis nell’antico Egitto) e alla morte in genere, tanto da poter mettere in contatto con l’aldilà. E siamo alla traduzione delle leggende legate ai ponti: all’inizio del Medioevo si persero  molte conoscenze tecniche per la costruzione di edifici, la popolazione guardava con meraviglia a questi ponti con arcate perfette, pensando che non fossero stati edificate da persone reali; mentre l’attraversamento del ponte stava a un cane, in quanto questo animale era visto come psicopompo, ma anche come diavolo, e forse era anche una metafora per mandare al diavolo gli inquisitori, che erano soprattutto domenicani, parola il cui significato è, cani del Signore, che certamente dovevano incutere all’epoca molto timore.  

immagine: San Cristoforo cinocefalo

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 02/01/2017