L’ANNO NUOVO ANTICHISSIMO

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Pare che il Capodanno abbia origine in Mesopotamia, sin dai tempi remoti del secondo millennioa. C., i mesopotamici credevano che l’universo fosse nato dopo una violenta notte fra il loro dio Marduk e la dea del  caos chiamati. La vittoria andò a Marduk. Ogni anno l’impresa era ricordata. Si ricreava il caos, bevendo, permettendo agli schiavi di insultare i padroni e commettendo atti immorali. Si trovano cenni alla celebrazione del Capodanno anche tra gli antichi egizi. Qui la protagonista diventa Hathor, la dea dell’amore e della gioia, della musica e della danza. Nell’antica Roma i rituali del Capodanno erano molto complessi. Il mese di gennaio era sacro a Giano, egli proteggeva le entrate e le uscite, e simbolicamente, anche l’anno che se ne andava e quello che arrivava. Per questo motivo era rappresentato con un volto barbuto e anziano e uno giovane. I romani avevano mutuato gianodalla dea celtica Juana. Janua è la Signora del Tempo e madre degli Dei, è la divinità dei passagi, è la porta e rappresenta il ciclo dell’eterno divenire. Genova deve il suo nome a Lei, (Genua) la porta sul mare. A questa divinità i sacerdoti offrivano farro e una speciale focaccia, chiamata ianual, fatta di formaggio, farina e uova. Quello stesso giorno i romani usavano invitare a pranzo gli amici,scambiarsi vasi di miele con datteri e fichi come augurio di fortuna e felicità. Anche in questo caso l’inizio dell’anno nuovo assumeva un significato religioso mescolato però a sregolatezza e a festeggiamenti sfrenati. La data del Capodanno è cambiata nel corso del tempo, fra gli antichi celti si celebrava tra il 31 ottobre e il 2 novembre, come fine del ciclo agricolo ed inizio del nuovo. L’uso in voga oggi di iniziare l’anno dal 1 gennaio cominciò con la riforma del calendario voluta da Giulio Cesare, successivamente quando il calendario fu adottato dai cristiani, si continuò a festeggiarlo in tale giorno perché la ritenevano la data della circoncisione di Gesù, circonciso, secondo la legge ebraica, l’ottavo giorno dalla nascita. Nel corso del Medioevo fu sostituito da altre date, per esempio il 1 marzo, che fu usato  nella repubblica veneta fino al 1797. Oppure il 25 marzo in Toscana per ricordare il concepimento di Gesù. In Francia si festeggiava con la Pasqua. Altrove il 1 settembre o per Natale. La chiesa termina l’anno con San  Silvestro e lo inizia con la Madre di Dio. San Silvestro fu incoronato papa da Costantino. Sembra poi che il Santo abbia battezzato l’imperatore Costantino, chiudendo così simbolicamente l’era pagana e aprendo la nuova era cristiana dell’Impero. Una leggenda racconta che San Silvestro liberò un paese in provincia di Rieti, da un drago che viveva in una caverna, cui si accedeva attraverso 365 gradini. Possiamo quindi constatare che anche la Chiesa metaforicamente chiude l’anno con l’uccisione del drago, quindi del vecchio,ed inizia l’anno nuovo sotto la protezione della Madonna come Madre. E adesso passiamo ai festeggiamenti. Oltre diecimila anni fa gli uomini, da poco dediti all’agricoltura, festeggiavano al culmine dell’inverno lo scampato pericolo. Infatti, da quel momento in poi, la stagione non avrebbe potuto che migliorare. Perciò approntavano i cibi e le bevande risparmiate e facevano festa tutti insieme. Il vischio usato per il bacio di Capodanno era una pianta sacra ai celti. Si credeva che le sue bacche lattiginose contenessero il seme fertile, quindi baciarsi sotto il vischio è simbolo di fertilità. Ma non è tutto qui, il vischio era sacro alla dea dell’amore Freya, la più nota e amata delle dee nordiche, famosa  per la sua bellezza, è la dea dell’amore. Quindi il bacio sotto al vischio non è solo benaugurale ma speranzoso.

immagine: San Silvestro e il drago

articolo già pubblicato sul quotidiano:”La Voce di Romagna” il giorno 02/01/2014