Santa Lucia che festa!

Widt

A Forlì il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia si fa festa con il torrone. Fin dalla prima mattinata, nei pressi della chiesa dedicata alla Santa e i dintorni si riempiono di bancarelle con vari dolciumi e giocattoli ma il “re” è il torrone; tradizione vuole che debba essere donato alle belle ragazze, alle mogli e alle morose. Mentre in piazza si festeggia, nella Chiesa di Santa Lucia si effettua la benedizione degli occhi con la reliquia della Santa. Un tempo non si donava torrone ma castagne, che dovevano essere portate in gran quantità,  come segno di generosità alla morosa, per poi mangiarle insieme. Il 13 si facevano anche previsioni meteorologiche ed i contadini non lavoravano coi buoi ritenendolo un peccato. Avrete capito con tutti questi riti che Santa Lucia è una tradizione anche pagana. Lucina era l’appellativo di Giunone e di Diana, queste dee sono personificazioni della Dea Madre, e hanno come simbolo la luna. Nei giorni più corti dell’anno le dee devono propiziare il ritorno della luce, intesa anche come nascita, infatti erano anche protettrici delle puerpere. Pare che alle dee si donassero soprattutto le sopracciglia. Era doveroso infatti che a loro si riservasse la reliquia più vicina agli occhi. Nell’isola di Ortigia a Siracusa, vi era un tempio dedicato a Artemide, più tardi ne fu edificato un altro per Atena, altre dee della luna: il tempio divenne poi  la cattedrale di Siracusa dove è custodita la statua processionale di Santa Lucia con le sue reliquie. Il culto ha preso forza in tante città d’Italia, con tradizioni diverse, in alcune Santa Lucia è affine alla Befana. In Svezia e in Norvegia, il 13 segna l’inizio del Natale e le fanciulle festeggiano Lucia con corone di sette candele in capo, vesti bianche e raccogliendo i doni natalizi per i bisognosi. Lucia è festeggiata anche ai primi di maggio, secondo una leggenda, tanti anni fa Siracusa fu colpita da una carestia. Non sapendo più che fare, nel mese di maggio la Santa fu esposta alle preghiere pubbliche. Si narra che una  grande moltitudine di quaglie venne a cadere per le vie della città, sì che i Siracu­sani non avevano che da stendere la mano per prenderle. Interessante sapere che Ortigia significa isola delle quaglie. Ma vediamo chi è Santa Lucia secondo la Chiesa. La vergine e martire Lucia è una delle figure più care alla devozione cristiana. Come ricorda il Messale Romano è una delle sette donne menzionate nel Canone Romano. Vissuta a Siracusa, sarebbe morta martire sotto la persecuzione di Diocleziano (intorno all’anno 304). Di famiglia agiata lasciò i suoi averi in beneficenza e si fece cristiana e per questo fu decapitata. Gli atti del suo martirio raccontano di torture atroci. Nelle catacombe di Siracusa, le più estese al mondo dopo quelle di Roma, è stata ritrovata un’epigrafe marmorea del IV secolo che è la testimonianza più antica del culto di Lucia. Una devozione diffusasi molto rapidamente: già nel 384 Sant’Orso le dedicava una chiesa a Ravenna, papa Onorio I poco dopo un’altra a Roma. Oggi in tutto il mondo si trovano reliquie di Lucia e opere d’arte a lei ispirate. Suo principale attributo sono i suoi occhi che tiene su un piattino, secondo una leggenda Lucia, per non cedere alle suppliche del fidanzato, che le diceva che non poteva vivere senza i suoi occhi, se li sarebbe strappati. La venerazione della Santa dal sud al nord d’Italia è legato al tortuoso percorso delle sue reliquie in particolar modo nel Medioevo sotto la Repubblica di Venezia. Il corpo della Santa, prelevato in epoca antica dai bizantini a Siracusa, è stato successivamente trafugato dai Veneziani quando partiti per le Crociate, saccheggiarono invece Costantinopoli. Oggi il corpo è conservato e venerato nella chiesa di San Geremia a Venezia. Una curiosità, Elvis Presley nel 1965 ha inciso in italiano la famosa canzone di Santa Lucia: “Sul mare luccica l’astro d’argento. Placida è l’onda; prospero è il vento. Venite all’agile Barchetta mia! Santa Lucia, Santa Lucia”. Inoltre Francesco de Gregori ha dedicato una canzone alla Santa, venendo contestato da alcuni critici musicali, ma Lucio Dalla disse che era la sua canzone preferita e che la invidiava a De Gregori.

 

immagine: Santa Lucia di Adolfo Wildt

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 15/12/2014