Regine svedesi in riviera

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Rimini e Riccione, sono state le stelle del boom turistico del dopoguerra, Riccione la perla verde dell’Adriatico, congiuntamente al turismo di massa, fu anche meta vacanziera di personaggi dello spettacolo, della cultura e dello sport, ad esempio il mitico Pelé in viaggio di nozze, ed ancora prima, negli anni ‘30, Benito Mussolini vi aveva la sua casa delle vacanze. Se ci muoviamo nella periferia di Riccione, scopriamo misteri e storie affascinanti. Il castello degli Agolanti, recentemente restaurato è oggi di proprietà del comune, risale al 1260 quando gli Agolanti, per lungo tempo considerati signori del contado di Riccione, fuggirono da Pistoia e si insediarono a Rimini. L’unico loro edificio superstite è questo castello, chiamato anche  “tomba bianca”, nel medioevo il termine tomba indicava una costruzione fortificata eretta in genere su un’altura. Degno di nota è l’arrivo nel 1657, della regina Cristina di Svezia, si fermò nel castello degli Agolanti perché a Roma, dove era diretta, era scoppiata una epidemia. Quindi le prime svedesi non sono arrivate col boom turistico ma ben prima, a Cristina il luogo sarà piaciuto assai altrimenti ne avrebbe scelto un altro. Cristina nasce nel 1626, per un errore delle levatrici, viene dichiarata maschio. Un errore che è solo il primo segno dell’ambiguità che condizionerà tutta la sua vita e la renderà una figura molto originale (e chiacchierata). Ereditato, a soli sei anni, il trono di Svezia alla morte del padre Gustavo, Cristina riceve un‘educazione adeguata al rango principesco. Ciononostante, dimostrando un temperamento vivace e anticonformista, la giovane sovrana non di rado mangia e bestemmia come il più rude dei soldati, e preferisce gli abiti di foggia maschile, le scarpe basse e i capelli corti alle vesti sontuose e alle complicate acconciature che sarebbero state più consone al suo ruolo. Curiosa, colta e intelligente, sviluppa interessi in molteplici campi. Nel 1654, pochi anni dopo l‘incoronazione ufficiale decide con enorme scandalo, di convertirsi al cattolicesimo e abdica in favore del cugino Carlo Gustavo. Lascia quindi la Svezia e inizia una stravagante e dispendiosa nuova esistenza a Roma. Figlia di un secolo inquieto caratterizzato da profondi cambiamenti, Cristina si troverà, a sua volta, a un bivio su questioni di religione, di potere, di politica e di sesso. Considerata di volta in volta Iesbica, prostituta, ermafrodito e atea, infranse ogni convenzione per affermare il suo diritto di seguire la sua indole a prescindere dal ruolo, dal rango e dall’essere una donna. A Roma presso Villa Medici vi è un cancello che mostra i segni di un colpo di cannone,  pare che Cristina attendesse il cardinal Azzolino,suo presunto amante, a Villa Medici, il cardinale era bloccato dal papa, al che Cristina infuriata salì a Castel Sant ’Angelo e sparò con un cannone in direzione di Villa Medici, fu un miracolo che non uccise nessuno, pensate che caratterino! Prima di Cristina, forse un’altra donna di grande tempra visse al castello di Riccione. Chiara Agolanti nacque a Rimini nel 1280, insofferente di ogni sottomissione, passò la sua adolescenza cavalcando e giostrando, ribelle alle pratiche religiose. Morta la madre divenne ancora più irrequieta, si sposò giovanissima, rimanendo vedova quasi subito, ereditando immense ricchezze. Continuò la vita mondana dando scandalo, essendo insaziabile sia di cibo che di sesso.   Il padre  e il fratello morirono lo stesso giorno mentre erano in guerra contro i Malatesta, per il dominio  del territorio riminese, accadde così che tutte le ricchezze della famiglia Agolanti si accentrarono nelle mani di Chiara. Un giorno per curiosità, Chiara  entrò nella chiesa  dei frati francescani, si sentì turbata e agitata, e decise allora di mutare vita. Da quel momento iniziò un’esistenza di pietà, di opere buone, di penitenza. Le sue grandi ricchezze le elargì ai poveri ai quali diede anche il sostegno morale, dotò di dote ed assistenza tutte le ragazze nullatenenti da sposare. Chiara Agolanti morì nel  1326, il suo corpo riposa  nella chiesa di Corpolò un paese dell’entroterra riminese, gode del culto di Beata.

immagine: Castello degli Agolanti

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 11/08/2014