Ravenna, città per artisti

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Oscar Wilde noto poeta e scrittore irlandese, personaggio eccentrico con scarsa considerazione per l’opinione pubblica, antesignano di una sessualità libera e promiscua per cui pagò un prezzo elevato, finendo in carcere e ai lavori forzati. Amò uomini e donne ma queste ultime un po’ le disprezzava. Oscar Wilde espresse il suo pensiero sulle donne tradite ad un amico. Il poeta aveva notato come in Francia avessero quella che lui considerava una gran brutta abitudine, quella di amare troppo le donne. Questo portava inevitabilmente al tradimento con altre donne. In Inghilterra ciò non accadeva, perché gli inglesi amavano poco le donne. Nella primavera del 1877 si trovava in Italia in vacanza, e visitò Ravenna. Entrò in città a cavallo ed ebbe un colpo di fulmine, non poteva essere che così, la città ha un fascino che turba, è intrisa  della velata inquietudine della morte, del disfacimento della gloria. Wilde dedicò a Ravenna una poesia struggente con cui partecipò al concorso Newdigate vincendolo. La poesia, divisa in sette parti, narra l’incontro di Wilde con Ravenna, terminando con un saluto alla città dove Dante dorme e che Byron ha amato così tanto…( ‘O bella! O triste! O Regina sconsolata! In devastata leggiadria tu giaci morta…  Ma tu, Ravenna, di tutte la più amata, I tuoi palazzi in rovina che sono un manto Che nasconde la tua grandezza caduta!’). Lord Byron poeta inglese soggiornò a Ravenna per seguire la sua innamorata Teresa Guiccioli. Byron aveva un’indole da “eroe romantico”, sprezzante del censo e dei privilegi (ma lui li possedeva) si fermò a lungo a Ravenna scrivendo di essere stato “marchiato” dalla città, qui continuò a scrivere il suo capolavoro: il Don Giovanni e  altri scritti tra cui il Ravenna Diario.  Ravenna è stata cantata da Hermann Hesse poeta e scrittore tedesco, che ha scritto ben due poesie su Ravenna una è dedicata alle sue donne. (‘Le donne di Ravenna portano/negli occhi profondi e nei teneri gesti/ in sé una coscienza dei giorni/ dell’antica città e delle sue feste’). Alexander Blok poeta simbolista scrisse una poesia intitolata Ravenna ispirata dal suo viaggio italiano. Thomas S. Eliot poeta e drammaturgo statunitense scrive la poesia “Luna di miele”(scritta in francese) descrivendo una coppia in luna di miele a Sant’Apollinare in Classe. Henry James scrittore statunitense scrisse di Ravenna annotando poi: “Non ho spazio sufficiente per elencare tutte le varie splendide gemme della raccolta”. Marguerite Yourcenar affermò che “nei mosaici di Ravenna c’è Dio”. Gustav Klimt celebre pittore simbolista fu talmente colpito dai mosaici di Ravenna da influenzarne la sua arte scrisse: “A Ravenna tanta miseria, i mosaici di splendore inaudito”. Ezra Pound aveva tra le sue città predilette Ravenna, Gabriele D’annunzio dedicò un’ode alla città e il cielo stellato del Mausoleo di Galla Placidia è stato fonte di ispirazione a Cole Porter, in visita a Ravenna negli anni ‘20, per la composizione della famosa canzone Night and Day.  Carl Gustav Jung fu talmente affascinato dai mosaici da cadere preda di una sorta di visione… si potrebbe continuare ma chiudo con Thomas Middleton che ha scritto una commedia su Ravenna: “La Strega”, prendendo in prestito la storia di nobili ravennati traendola dalla narrativa di Matteo Bandello (ideatore della tragedia di Romeo e Giulietta di William Shakespeare). Forse Middleton   l’ambientò qui in terra romagnola come satira contro le credenze e le pratiche di stregoneria della società ravennate del tempo. L’opera la Strega è nota soprattutto per le parti sulle streghe e su Ecate che sono state incorporate da  Shakespeare nel Macbeth. Vorrei terminare ma non posso non dirvi che intorno al 700  è stato compilata da un chierico anonimo un’opera geografica molto rara chiamata Cosmografia ravennate che si compone di un elenco di toponimi che coprono il mondo dall’India all’Irlanda, un lavoro immane, considerando i tempi, in un angolino ad est dell’India l’autore vi localizza il Paradiso terrestre. L’ultima ciliegina: Ravenna è citata quattro volte nelle profezie di Nostradamus, in una di queste Ravenna darebbe origine al terzo e ultimo Anticristo.

 

immagine: Mosaici di Galla Placidia, Ravenna

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Vove di Romagna” il giorno 03/11/2014