La Mototagliatella di Predappio, una festa colorata

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In maggio si svolge a Predappio la “Mototagliatella”un raduno che porta nella piccola città del Duce migliaia di moto, arrivano turisti dalle zone limitrofe ma anche dal Veneto e dall’Emilia, una festa multicolore, a base di buone tagliatelle e moto fantastiche, qualche moto è decorata e con tanta fantasia e creatività: uno spettacolo. Donne cibo e motori, infatti oltre alle moto e alle tagliatelle c’è l’elezione di Miss “Majetta Bagneda”, secondo me di quest’ultimo evento potevano farne a meno ma siccome il ricavato della festa, tolte le spese, va tutto in beneficenza, tanto di cappello. Quest’anno era il ventennale e siccome il tempo era brutto e non si poteva andare al mare, sono andata a Predappio anch’io. Mussolini il paese natale lo ha praticamente ricostruito con opere assai pregevoli, ad esempio la Casa del fascio in stile razionale, dalle linee nette e eleganti con la torre littoria, che ha la campana come i campanili delle chiese, evocatrice delle torri comunali del Medioevo, o l’oratorio, l’asilo e  la piccola chiesa dedicati a Santa Rosa da Lima in onore alla madre del Duce che si chiamava Rosa, all’interno è presente forse l’unica “Madonna del fascio”esistente, un pannello ceramico formato da 380 piastrelle dipinte in stile azulejos (mosaici simbolo del Barocco portoghese) realizzato nel 1927. Non volevo parlarvi di ciò, ma della villa che s’incontra venendo da Forlì a Predappio: la Tenuta Pandolfa. Oggi è una dimora  prestigiosa utilizzata per eventi importanti, un tempo, ma ancora oggi, la voce del popolo chiamava la Pandolfa la Casa degli Spiriti e dalle cento finestre, forse a causa di una bimba perita misteriosamente, il cui pianto si ode assieme al rumore di catene e al suono di un treno in arrivo. Mentre il motivo delle cento finestre sarebbe inerente al fatto che le finestre esterne sono 100 mentre all’interno ve ne sono solo 99. Come mai? E’ stata murata una stanza? E’ qui il fantasma della bambina che prega e piange? Niente di tutto ciò una delle 100 finestre esterne è semplicemente “cieca”, quindi non esiste è solo abbozzata. Il poeta Giosuè Carducci, spesso ospite alla villa, ne  ammirava l’imponenza al punto di affermare che fosse “costruita per l’eternità”. Si narra che il piccolo Benito accompagnasse la mamma Rosa, che soleva andare ai cancelli per vedere il Poeta, forse la leggendaria superstizione di Mussolini è nata qui.   

 immagine: moto al Mototagliatella

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 19 maggio 2019