La Flagellazione ha un legame con la Romagna?

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Piero della Francesca nacque a Sansepolcro nel 1415-20 dove morì nel 1492. Si formò a Firenze insieme a Domenico Veneziano. Le sue prime opere hanno una struttura prospettica rigorosissima, a cui aggiungerà in seguito la luce, una nebbia luminosa che rende le sue opere come “sospese” fra il cielo e la terra. “Il monarca della pittura” lo definì l’amico conterraneo e matematico Luca Pacioli. Piero fu pittore, umanista e matematico, fu uno dei cardini del Rinascimento, la sua pittura è fatta di armonia, luce, geometria e mistero. Intorno al 1451 il pittore arrivò a Rimini dove lavorò nel Tempio Malatestiano all’affresco col ritratto di Sigismondo Malatesta. Qualche anno prima Piero si era fermato a Ferrara, forse nel 1444/45, e al ritorno fece sosta anche a Rimini, dove potrebbe avere incontrato il Signore di Cesena: Novello Malatesta. Ci fermiamo in questi anni per indagare sulla misteriosa tavola di Piero:“Flagellazione di Cristo”, oggi nella Galleria Nazionale di Urbino, di cui non si ha datazione, una proposta degli esperti è dal 1444 in poi, né provenienza, né interpretazione del soggetto. L’opera presenta in primo piano una scena di vita cittadina quattrocentesca, con tre enigmatici personaggi, sullo sfondo un’architettura finemente decorata dove c’è il supplizio di Cristo. Se prendiamo in considerazione che la figura maschile in primo piano, vestita di rosso, simbolo di martirio, con i capelli biondi che formano quasi un’aureola, i piedi  scalzi e posto in modo analogo a Cristo, sia Oddantonio di Montefeltro, ecco che si paragona il destino di Oddantonio, ucciso diciassettenne in una congiura nel 1444, a quello di Gesù. Oddantonio era il fratellastro e predecessore di Federico, quest’ultimo non sarebbe mai divenuto duca di Urbino senza la morte del legittimo erede. Novello Malatesta era cognato di Oddantonio, aveva sposato sua sorella Violante, fanciulla avvenente, molto religiosa e legata al fratello. Novello aveva affetto e un grande ascendente sul più giovane Oddantonio. Violante assistette all’assassinio del fratello, ne fu talmente sconvolta che fece voto di castità perpetua. Forse è possibile che la tavola della “Flagellazione”sia stata richiesta a Piero, nel 1444 o poco dopo, da Novello Malatesta e sua moglie Violante a commemorazione perpetua di Oddantonio e in seguito la tavola sia stata asportata da Cesena.

 

immagine: “Flagellazione” di Piero della Francesca

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 15/06/2015