La calma e la spiritualità e i santuari di Covignano

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“Rimani su” è l’anagramma di Ariminus , l’antico nome di Rimini. Senza nulla togliere alla bellezza della città, della spiaggia e del mare, nella “Rimini su”, volendo anche con una passeggiata, c’è un percorso segnalato, troviamo il colle di Covignano  (letteralmente collina delle vigne). Senza bisogno di fare tanti chilometri per andare in India, qui si respira calma e spiritualità, una Rimini tranquilla col Santuario dedicato alla Madonna delle Grazie, il Museo degli Sguardi  e la Chiesa di S.Maria in Scolca. Il Santuario delle Grazie sorge sul colle di Covignano , si narra che un pastorello entrò nel bosco e rimase colpito da un albero che sembrava avesse fattezze umane, decise di tagliarlo per farne una statua in onore della Vergine, ma non riusciva a realizzarla quando fu avvicinato da due angeli che completarono l’opera e poi l’invitarono a metterla su una barca nel mare. La barca arrivò a Venezia e si fermò davanti alla chiesa di San Marziale, dove ancora oggi c’è una cappella in cui si venera la Madonna di Rimini. La statua di Rimini se ne sta là a Venezia in San Marziale fra opere di Tiziano e di Tintoretto. I veneziani raccontano così la leggenda: nel 1286 fu ritrovata, trasportata dalle acque, un’immagine della Vergine con il Bambino, scolpita da un certo Rustico da Rimini, il cui volto fu intagliato da angeli. Il legno giunto nei pressi di San Marziale vi fu collocato  solennemente, dopo un evento miracoloso. La devozione popolare si diffuse e continuò nei secoli. A Covignano sin dal 1286 esisteva una  cappella in onore della Vergine. Nel 1391 fu eretta una chiesa con piccolo convento, affidata ai francescani. Nel 1578 accanto alla primitiva chiesa ne venne costruita una seconda assai più grande. La facciata della chiesa presenta un aggraziato portico. La prima chiesa è dedicata alla Madonna delle Grazie, la seconda al Crocifisso. Notevole è il soffitto di legno a cassettoni dipinti a forma di carena di nave. All’interno della chiesa opere di Scuola giottesca e un’Annunciazione quattrocentesca. Ai piedi del colle una  croce di marmo indica l’inizio della Via Crucis: 14 edicole contenenti grandi pannelli in ceramica del maestro riminese Elio Morri, un percorso che prelude  al misticismo se si ha il cuore…“Potete visitare tutta la Terra, ma non troverete in alcun luogo la vera religione. Essa non esiste che nel vostro cuore”. (Ramakrishna)

 

immagine: Santa Maria delle Grazie, San Marziale, Venezia

Articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 12/01/2015