Il prete Gianni dove regnò?

preteGianniNel XII secolo l’Europa è stretta in una tenaglia, a Oriente è minacciata direttamente dall’Islam, a   Occidente la Spagna è sotto il dominio del Califfato di Cordoba. Inoltre infuriano le lotte fra il papato e l’imperatore. In questo clima di tragedia non mancano le inutili rappresaglie, Federico Barbarossa (1122/1190)  imperatore del Sacro Romano Impero decide nel 1158 di eleggere da sé  l’arcivescovo di Ravenna, prova della fiducia che egli riponeva nei conti di Biandrate, ma anche abile atto politico per legare sempre più a sé il potente feudatario piemontese. L’elezione, tuttavia, crea forti reazioni da parte di papa Adriano IV, infatti spettava al papa l’elezione dei prelati. L’arcivescovo Biandrate dovrà penare molto per ottenere la carica, da una parte era spalleggiato dall’imperatore, ma dall’altra è ostacolato anche dal nuovo papa Alessandro III. La situazione è: nemici esterni alle porte e lotte interne fra chi deve governare. Poi, improvvisamente, si verifica qualcosa  di miracoloso, nel 1165 l’imperatore bizantino Manuele I Comneno riceve una strana lettera, da lui poi girata a papa Alessandro III e a Federico Barbarossa. L’autore della lettera si autoproclamava  “prete re” e discendente di uno dei tre Re Magi. Nel merito, la missiva parlava di un certo Giovanni (o Gianni) che aveva di recente sconfitto i musulmani di Persia. Questo Gianni o Giovanni manifestava l’intenzione di ricongiungersi ai cristiani ormai assediati in Gerusalemme dalle truppe del Saladino. La lettera, con linguaggio ampolloso, descriveva il regno di questo prete e re orientale titolare di domini immensi che, definendosi  “signore delle tre Indie”, diceva di vivere in un immenso palazzo fatto di gemme cementate con l’oro e aveva, ogni giorno, non meno di diecimila invitati alla propria mensa, tra i suoi sudditi annoverava  anche folletti, giganti, centauri, e minotauri. I due imperatori non diedero peso a quella lettera mentre il papa per scrupolo mandò una lettera composta esattamente da mille parole, in cui lo informava che una volta giunte notizie più precise, avrebbe inviato presso di lui un proprio ambasciatore. Ma sarà mai esistito questo prete Gianni? Ne parlano un po’ tutti, da Marco Polo a Ludovico  Ariosto, da Umberto Eco a Wilbur  Smith, da  Jacques Le Goff  a Oscar Wilde, ha affascinato un sacco di gente, dove c’è mistero lui c’è, è come il graal, infatti i poemi del ciclo bretone narrano che si trovi nelle sue terre. Possiamo dire che il regno del  prete Gianni è stato cercato, allo stesso tempo, dovunque e in nessun luogo. Il regno del prete Gianni è stato localizzato, di volta in volta, ma sempre senza successo, in Asia, in Africa e perfino in America. L’unica notizia di un certo valore storico ci viene da Marco Polo.  Secondo Marco Polo i mongoli, prima dell’assunzione del potere da parte di Gengis Khan, sarebbero stati originariamente tributari del prete Gianni. Un’altra ipotesi  sposta il dominio del  prete Gianni in Africa associandolo all’altrettanto mitico regno di Gog la cui capitale sarebbe stata Magog, ovvero dei mitici regni di Gog e Magog, nel libro di Ezechiele, le tribù pagane di Gog e Magog rappresentano metaforicamente le forze del male. Dei regni di Gog ad ovest e Magog a sud di Tenduk parla anche Marco Polo che, però, li riporta in Asia e li considera sottomessi al  prete Gianni. Con il passare del tempo la leggenda attribuì a prete Gianni tutta una serie di  meraviglie. Si narrava che egli possedesse uno specchio che gli consentiva di distinguere i buoni dai malvagi e si diceva che nel territorio del suo regno si trovava la fontana della giovinezza, che gli avrebbe consentito di vivere fino all’età di 562 anni. Forse è proprio questa fontana della giovinezza l’attrattiva più gustosa del nostro prete. In molti scritti medioevali si parla di questo misterioso regno cristiano che si sarebbe trovato in una lontana regione dell’Oriente, al di là dei territori dominati dall’Islam. Chissà forse il mito del prete Gianni può anche avere un qualche fondamento di realtà storica. Voi che ne pensate? Mentre siete in viaggio, durante le vacanze non dimenticate di dare un’occhiata un po’ in giro … non si sa mai.

immagine: il territorio del prete Gianni

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 04/08/2014