IL DOLLARO E’ NATO A RIMINI


 

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Il Tempio Malatestiano di Rimini ha le carte in regola per far parte del Patrimonio dell’Umanità, possiede opere di una bellezza inaudita, di grandi artisti, a ciò unisce un esoterismo molteplice e una particolarità unica: si celebra ancora oggi la Messa… in un Tempio pagano, fra simboli erotici, alchimia e astrologia un mix affascinante ed unico. Papa Pio II, scomunicò, nel 1460, Pandolfo Malatesta, il signore di Rimini, dichiarando che il monumento: “non sembra un Tempio di Cristo, bensì di fedeli adoratori di demonio“. Sigismondo fermò i lavori e così il Tempio è ancora oggi incompiuto. Non scrivo del Tempio, ci vorrebbero pagine e pagine, ma di una curiosità. Il Tempio è zeppo di simboli che raffigurano il dollaro statunitense. Follia…vedremo. La sigla di Sigismondo, è quasi identica al dollaro, gli studiosi la spiegano come usanza fra i principi di quel tempo di adoperare per il loro monogramma le prime due lettere del loro nome: troviamo KA per Carlo Malatesta, FE per Federico di Urbino, quindi la SI per Sigismondo Pandolfo Malatesta, che con la I sovrapposta alla S assomiglia al dollaro. I poetici asseriscono che la S abbraccia la I di Isotta, il grande amore del Malatesta. Questi con grande  sforzo riuscì a recuperare le ceneri di Giorgio Gemisto Pletone, un grande filosofo, forse un po’ dimenticato, fu il vero ideatore del Rinascimento fiorentino. Perché tanta fatica? Forse Pletone fu veramente il suo Maestro Spirituale e Iniziatore a quella religione Universale, che riconosce l’esistenza di un Dio Unico Creatore e che in ogni uomo c’è un’anima che sopravvive dopo la morte. Questa filosofia è molto legata ai Pianeti e all’ Astrologia, che pure troviamo esaltati nel Tempio. La medesima simbologia è cara agli esoteristi e agli alchimisti, fino ad arrivare ai Rosacroce e ai Massoni. La banconota degli Stati Uniti  fu adottata nel 1792 dal presidente massone George Washington e reca altri simboli di stampo esoterico. Le spiegazioni ufficiali sulla scelta della S per il dollaro non convincono e comunque è più affascinante che il dollaro abbia  un po’di Rimini e un po’della Romagna.

 

immagine: una delle tante raffigurazioni del  “dollaro” all’interno del Tempio Malatestiano  (Rimini)

 articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna”