Amanuense romagnolo

Medardo Resta amanuenseÈ definita gotica una particolare tipologia di grafie dell’alfabeto latino sviluppatesi nell’Europa settentrionale a partire dall’XI secolo, e poi largamente diffuse in tutto il continente. Le lettere hanno una minore spaziatura, sopra e sotto sono rimarcate da spessi tratti, l’effetto che si ottiene è quello di una scrittura alta e spigolosa, molto elegante, ma scura e di più difficile lettura. Il trionfo della scrittura gotica si ebbe con la grande diffusione del carattere Textura, grafia elaborata, con cui Johannes Gutenberg, inventore della stampa, pubblicò le sue famose bibbie. Prima della diffusione della stampa, l’amanuense era la figura professionale di chi, per mestiere, ricopiava manoscritti a servizio di privati o del pubblico. Nell’antichità la professione di amanuense era esercitata dagli schiavi. Con la diffusione del Cristianesimo fu coltivata in particolar modo nelle abbazie dei Benedettini dove i monaci stavano ore e ore seduti ai banchi a scrivere manoscritti, che costavano una follia, per pochi privilegiati. Particolare curioso è che nonostante la scrittura gotica sia stata inventata in Francia, in tanti credono che sia di origini germaniche. In pieno Ottocento, Goethe elogiava tale scrittura, in un suo saggio, come massima e chiara espressione del popolo tedesco, confermando un’opinione comune in Germania, priva di basi storiche. C’è una spiegazione però, perché se la grafia gotica fu elaborata in Francia per passare poi in Inghilterra è anche vero che solo in Germania divenne la scrittura ufficiale. Oggi le lettere gotiche sono ispirazione per i loghi e per la pubblicità dei gruppi musicali heavy metal e di certi fumetti noir… ma anche per Medardo Resta, un romagnolo di Fusignano. Medardo conosce a fondo l’arte della scrittura gotica, gira con la sua valigetta, sempre a portata di mano, piena di pennini di ogni misura e di boccette di inchiostro nero e rosso. Resta è un amanuense, una professione desueta, di un tempo antico quando la bella calligrafia era una vera e propria materia di studio e comportava il voto. Per questa arte Medardo è stato nominato Cavaliere e Commendatore della Repubblica nel 2005 dal Presidente Ciampi. Ho conosciuto Medardo per caso e mi ha colpito molto il suo entusiasmo per la grafia gotica ma anche per la vita, è un ottantenne che vorrebbe le giornate più lunghe perché è sempre molto impegnato fra le interviste e le apparizioni televisive, sia sulle reti nazionali che sulle reti locali e le numerose ordinazioni per le sue pergamene. Medardo, in ogni pergamena mette la stessa passione di quando iniziò la sua arte, era il 1945, a casa sua si era stabilito un comando tedesco, la loro corrispondenza era scritta con caratteri gotici e lui ne rimase affascinato. Imparò a scriverlo, alla scuola di Belle Arti di Ravenna dove ebbe la fortuna di conoscere la professoressa Minguzzi, insegnante di disegno e specializzata in gotico, che gli insegnò i segreti del mestiere. Resta ha ottenuto molti premi e tanti riconoscimenti, ha stilato pergamene per tanti personaggi illustri: Papa Giovanni Paolo II, Sandro Pertini, Carlo Azeglio Ciampi, Oscar Luigi Scalfaro, Riccardo Muti, Benigno Zaccagnini, Giovanni Spadolini, Silvio Berlusconi, Giulio Andreotti, e tanti altri, ma l’opera, della quale va più fiero: è la pergamena con il “Padre Nostro”, scritta in dialetto romagnolo, che si trova a Gerusalemme sul Monte degli Ulivi assieme a tanti altri “Padre Nostro” scritti in tutte le lingue del mondo. Medardo ha già scritto un Padre Nostro in tedesco per Papa Ratzinger, ora ne sta scrivendo uno in spagnolo per Papa Bergoglio, inoltre una sua pergamena, è stata inviata alla regina Elisabetta d’Inghilterra, che ha molto apprezzato, per i suoi 90 anni, compiuti il 21/04/2016. L’evento che più ricorda con piacere e commozione accadde nel 1991, quando incontrò Papa Giovanni Paolo II, nella residenza estiva a Castel Gandolfo, per un’udienza speciale privata, con cui il Papa volle ringraziarlo per la pergamena ricevuta, dove era scritto in modo artistico con le belle e svolazzanti capo lettere, il Padre Nostro, la preghiera insegnata da Gesù agli apostoli.

immagine: Medardo Resta

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di  Romagna” il giorno 20/06/2016