Albero della Vita, un simbolo universale

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La grande chioma svetta verso il cielo, 37 metri di altezza, sorretta da un complesso ed elegante intreccio di legno e acciaio. L’Albero della Vita di Expo 2015, simbolo del Padiglione Italia, il 1° Maggio si è acceso con  migliaia di luci. La grande struttura  assomiglia un poco a una palma, anche se il riferimento è al disegno che Michelangelo fece per la risistemazione di Piazza del Campidoglio a Roma. L’Albero della Vita ha un significato simbolico altissimo in tutte le religioni, rappresenta il legame fra il cielo e la terra. Per la cabala i tre pilastri dell’Albero della Vita corrispondono alle tre vie che ogni essere umano ha davanti: l’Amore (destra), la Forza (sinistra) e la Compassione (centro). Solo la via mediana, chiamata anche “via regale”, ha in sé la capacità di unificare gli opposti cioè la Forza e l’Amore. Senza il pilastro centrale, l’Albero della Vita diventa quello della conoscenza del bene e del male da cui Adamo ed Eva, trasgredendo a Dio, ne mangiano il frutto. Sino ad allora l’uomo era innocente e inconsapevole, non sapeva ciò che era giusto o sbagliato. Dopo il peccato, l’Albero della Vita fu nascosto perché dava l’immortalità, forse Dio ritenne l’uomo non in grado di scegliere fra il bene e il male. Il mito compare nelle raffigurazioni in Mesopotamia e in Egitto. La Croce di Gesù era costruita col legno dell’Albero della Vita e spesso Cristo è raffigurato inchiodato a un albero. Un esempio molto noto è costituito dall’immenso mosaico pavimentale della Cattedrale di Otranto.      Per tutto il Medioevo la simbologia dell’albero fu assai diffusa per poi scomparire. Riaffiorò nel Seicento poi scomparve di nuovo finché nel XX secolo Gustav Klimt ne ideò uno famosissimo per palazzo Stoclet, a Bruxelles. A Ravenna al Parco della Pace c’è un originale Albero della Vita in mosaico, ideato da Mimmo Paladino negli anni Ottanta. Il mio sogno è questo: che l’Albero della Vita di Milano abbia davvero il pilastro centrale, quello della Compassione, che questa grande Fiera funga da megafono mondiale, perché non è più tollerabile che le 80 persone più ricche del pianeta abbiano risorse equivalenti ai 3,5 miliardi di poveri che costituiscono il 50% della popolazione globale e che 805 milioni di persone, nel mondo, oggi, soffrano la fame. “Sfida Fame Zero. Uniti per un mondo sostenibile”. .. è il messaggio dell’Onu posizionato in vari punti a Expo 2015.

immagine: cartone preparatorio per l’albero della Vita di Mimmo Paladino (Ravenna)

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Ravenna” il giorno11/05/2015