Acquacheta, simbolo di San Benedetto in Alpe

acquacheta

S. Benedetto in Alpe si trova sulla Statale 67, ultimo avamposto prima di arrivare al Muraglione che è il confine con la Toscana e il ritrovo dei motociclisti di entrambi i versanti, non c’è motociclista romagnolo che non conosca questa strada, anzi sovente arrivano dal  Veneto, altra regione in cui la moto è una calda passione. S. Benedetto si trova alla confluenza dei corsi d’acqua Acquacheta, Rio Destro e Troncalosso, che danno origine al fiume Montone. L’abitato nacque intorno all’abbazia  fondata, secondo la tradizione, dallo stesso S. Benedetto, nell’eremo sostò intorno all’anno 1000 S. Romualdo e successivamente Dante Alighieri. Agli amanti del trekking, e non solo a loro, consiglio l’escursione alla Cascata dell’Acquacheta, cheta per modo di dire perché Dante per il boato delle sue acque la paragona all’infernale  Flegetonte, nel XVI Canto dell’Inferno con queste parole: “Come quel fiume rimbomba là sovra San Benedetto de l’Alpe per cadere ad una scesa ove dovea per mille esser recetto; così, giù d’una ripa discoscesa,trovammo risonar quell ’acqua tinta, sì che ‘n poc’ ora avria l’orecchia offesa”. Il sentiero ha inizio al centro del paese, c’è anche il parcheggio, scarpe comode e vestiario secondo stagione, potete anche attrezzarvi con cibarie, perché l’amena passeggiata offre soste in paesaggi incantevoli, inoltre costeggerete quasi sempre il torrente, in modo che potete anche fare il bagno. Tutto il sentiero è percorribile facilmente, il cammino è piuttosto largo e ben segnalato. Ci sono stata in giugno, quando il torrente non è ancora in secca e la cascata ha abbastanza acqua, ho così  trovato e mangiato le ciliegie selvatiche (il ciliegio è un albero di una tale  bellezza  da divenire assurdo è come se avesse tanti orecchini rossi). Poi inizia un’impervia salita fra il bosco, il torrente sembra ora lontano, ma i grandi e fitti tronchi sono un nuovo panorama. Poco dopo ecco un tratto breve ma molto duro che ci conduce al belvedere, una pozza smeraldina, dove in tanti fanno il bagno, io non l’ho fatto sono paurosa ma la voglia di  tuffarmi era molta. Dopo la sosta in poco tempo si è alla cascata che ha un salto di 80 metri, su gradoni di roccia viva scendono rivoli, come un velo da sposa, di acqua.  Con una mulattiera si raggiunge la piana dei Romiti con i ruderi dell’eremo dell’ Abbazia di  S. Benedetto e il giro è terminato, si torna indietro.

 

 

articolo già pubblicato sul quotidiano “La Voce di Romagna” il giorno 05/10/2015